
Esperienza lesbo avevo 21 anni
All’epoca della mia prima esperienza lesbo avevo 21 anni e frequentavo la facoltà di lettere di Torino, la città nella quale ero nata e cresciuta e dalla quale mai mi sarei voluta allontanare.
Nel pomeriggio andavo sempre a studiare a casa della mia collega Angelica che, a dispetto del nome, era tutto fuorchè Angelica.
Lei era più precisa di me e mi aiutava notevolmente a preparare ogni esame: in avvicinamento di una scadenza ci vedevamo praticamente ogni sera e per ore e ore ripetevamo senza sosta.
Su SheLove incontri lesbo a Torino
In una di queste serate, a pochi giorni dalla data in cui era previsto l’esame, ad un certo punto lei disse che poteva bastare, che non ne poteva più e che si sarebbe fatta una birra.
Anche io ero stanca e avevo voglia di rilassarmi, così la guardai andare verso il frigorifero, avvolta nel suo maglione grigio perla con i boccoli biondi che ondeggiavano sinuosi: ” E’ proprio bella” pensai ” Chissà perchè non ha ancora un fidanzato”.
Devo però aver fatto un’espressione di qualche tipo perchè nel momento in cui lei sbucò con le due birre ghiacciate in mano, con espressione furba mi chiese perchè avessi quella faccia: -” Chi? Io?”- chiesi cadendo dalle nuvole -” Quale faccia?”-.
Lei però fece cadere il discorso e parlammo di altro, di viaggi, di moto, di avventure in genere, anche sessuali. Mi chiese se fossi mai stata a letto con una donna e io, sorpresa, mi misi a ridere rispondendo in modo negativo: -” Ti fa tanto ridere la cosa?”- Continuò lei avvicinandosi sempre di più al mio viso: non ebbi nemmeno il tempo di realizzare quello che stava succedendo che mi ritrovai con gli occhi chiusi a far vorticare le nostre lingue in un ballo improvvisato ma dagli effetti sconvolgenti.
Le mani cominciarono ad esplorare il corpo dell’una e dell’altra con smania, i corpi stessi si attraevano: ci rotolammo sul letto senza dire una parola e io mi persi in quegli occhi dolcissimi che mi guardavano con amore.
Non c’era bisogno di dire alcunchè, il nostro istinto ci guidava in modo da dare piacere l’una all’altra: le mie mani accarezzavano i suoi seni, percorrevano la linea dei suoi fianchi, si soffermavano sui suoi glutei ed infine, guidate dal calore, si insinuavano all’interno della sua apertura.
Lei lanciava gemiti di piacere ogni volta che lo facevo e subito dopo riprendeva a baciarmi appassionatamente il collo e ad infilare le sue dita fino in fondo, facendomi urlare dal piacere: quando sentii la sua lingua a contatto col mio clitoride, mi bastò poco perchè esplodessi in un forte orgasmo, bagnandole tutta la faccia con i miei umori.
Lei sorrise, e venne a sdraiarsi insieme a me, in quel letto che divenne la base di numerosi incontri di quel tipo in seguito.