ragazza lesbo in treno

In viaggio verso Milano per il mio incontro lesbo

L’avevo conosciuta a Cagliari ma lei era dovuta partire per Milano praticamente subito dopo averla conosciuta.

Io mi ero già follemente innamorata nonostante fossi fidanzata con Fabio da alcuni anni: non potevo sopportare di non vederla più.

Continuammo a sentirci per telefono, tramite chat e in ogni modo, poi decisi di andare a trovarla perchè di aspettare non ne potevo più.

Prenotai un albergo proprio sui Navigli, perchè mi dava un senso di romanticheria maggiore rispetto agli altri.

Arrivai una sera di Aprile e fosse stato per me, sarei corsa velocemente da lei, ma naturalmente non volevo scoprire il mio viscerale interesse fino a quel punto perciò aspettai la mattina seguente.

Roberta, la donna che mi faceva tremare lo stomaco ogni volta che mi capitava di vederla, era alta, con capelli lunghissimi e neri e splendidi occhi chiari: a vederla non sembrava minimamente lesbica ma come diceva sempre ” non importa l’apparenza ma l’appartenenza”.

E lei a quel mondo apparteneva eccome: era fieramente lesbica e lo diceva senza problemi, aveva a cuore la causa femminile e fintanto che era stata a Cagliari aveva fatto volontariato, così come intendeva partecipare alle riunioni di Arcilesbica qui a Milano.

La mattina dopo il mio arrivo le dissi che ero arrivata e lei mi disse che a causa di impegni lavorativi non sarebbe stata libera prima di quella sera, così ne approfittai per farmi un giro di quella città che non avevo mai visto, iniziando proprio dal meraviglioso Duomo e dalla galleria adiacente.

Quella sera misi il mio abito migliore, color blu notte, che mi lasciava scoperte le spalle e ricadeva morbidamente su tutto il mio corpo fino alle caviglie: lei venne a prendermi con la sua auto e mi fece fare un giro per tutti i locali gay della città, nei quali mi divertii tantissimo grazie alla presenza delle Drag Queen.

Roberta era sempre stata affettuosa con me ma quella sera aveva un atteggiamento particolare, non era rilassata come sempre e benchè fossi distratta dalle varie attività, me ne accorgevo.

Una volta in auto, quando fummo sotto il mio albergo e mi apprestavo a salutarla, lei spostò la testa in modo da intercettare le mie labbra e baciarmi appassionatamente con la lingua: era calda, morbida e assieme alla mia faceva le capriole.

Ci volle poco perchè passasse a toccarmi i fianchi, poi i seni e infine a scendere la zip del mio vestito. La fermai: -” Non qui – le dissi riprendendo fiato da quel bacio che non si era mai concluso – Saliamo di sopra-.

Quella notte fu interminabile e bellissima: scoprii le sue notevoli qualità amatorie ed ebbi il mio primo orgasmo vaginale grazie alla sapiente destrezza che usava con le dita. Mi abbandonai al sesso saffico come mai prima era stato possibile per me fare con un uomo.

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