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Giulia di Roma, da virtuale a reale

Ricordo la prima volta che la conobbi, almeno virtualmente, qui su SheLove: si chiamava Giulia e mi aveva parlato di lei il ragazzo che frequentavo all’epoca; lui voleva fare ad ogni costo un triangolo sessuale e io mi ero lasciata convincere a farmi passare il contatto, alla fine la trovai sul portale SheLove e solo dopo riuscì ad avere il contatto telefonico.

Solo che poi lei aveva incominciato ad avere uno stile galante e io mi ero lasciata coinvolgere; sempre più spesso mi arrivavano i suoi messaggi sul telefono e io incominciai ad aspettarli con sempre maggiore apprensione.

Mi chiedeva cosa facessi, a cosa pensassi…se mai avessi avuto avventure con donne.

Parlavamo in continuazione e mi sentivo molto incuriosita da quella persona così misteriosa.

Un giorno le chiesi se le andasse di incontrarci: lei mi rispose che le andava bene, potevamo vederci il giorno seguente che era di sabato al Tuba, nel quartiere Pigneto a Roma.

Ero già stata lì in precedenza perchè c’è un locale in cui vado spesso con i miei amici, perciò le risposi che mi andava bene e che sarei stata lì per le 22.

Il giorno seguente non finiva più: ripassai mentalmente i vestiti che avevo in programma di mettere per la sera, infinite volte. Cercavo di immaginare quel viso, come sarebbe stato l’incontro e tutte le cose che ci saremmo dette dal vivo.

Quando arrivò l’ora dell’appuntamento, ero lì da almeno mezz’ora mentre mi guardavo intorno incuriosita alla ricerca della persona misteriosa: ad un tratto mi sentii toccare la spalla e quando mi girai scorsi un viso sorridente, solare, che incorniciava splendidi occhi verde acqua e dei capelli lunghissimi rossi.

-” Ciao” dissi, abbozzando un sorriso imbarazzato; -” Ciao” rispose -” Tu devi essere Helen, giusto? Ho immaginato che fossi tu da come guardavi nervosamente le persone”-

Era così bella che lasciai che mi guidasse all’interno del locale senza che riuscissi a connettere i pensieri, i quali vorticavano furiosamente l’uno appresso all’altro.

Parlammo di libri e di film, scoprii che amava andare a cavallo e fare shopping sfrenato ogniqualvolta ritirava lo stipendio: qualsiasi cosa dicesse era detta in modo accattivante e carismatico, tanto che facevo fatica a seguire il discorso e a non perdermi in fantasie con lei protagonista.

Lei dovette accorgersene, infatti più tardi mi invitò a continuare la serata a casa sua, poco distante da lì, dato che stavano terminando il servizio. Accettai come se mi avesse proposto una vacanza ai Caraibi gratuita.

Non facemmo in tempo a mettere piede in casa perchè già in ascensore aveva cominciato a baciarmi e a toccarmi ovunque. Trascorremmo la notte a fare l’amore come mai avessi fatto prima di allora, finendo solo allo spuntare dell’alba.

Purtroppo, nonostante fosse stato fantastico, la mattina dopo scorsi dei bagagli pronti e lei mi informò che partiva per non tornare. Non la rividi più ma da allora, ripenso spesso a quella notte d’amore.

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