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Lei, la mia prima avventura lesbica a Lecce

Non avrei mai pensato di vivere un’esperienza talmente focosa e piacevole da farmi cambiare radicalmente il mio modo di essere e vivere.
Voglio dirti subito una cosa: io pensavo di essere etero finché lei, la mia prima avventura lesbica a Lecce, mi fece sperimentare delle emozioni incredibili che riuscirono a farmi capire chi fossi veramente e cosa stessi cercando in un rapporto.

Ma procediamo con ordine: io sono una donna sui quarant’anni che, per diversi motivi, ha deciso di mettere al primo posto la carriera lavorativa rispetto alla creazione di una mia famiglia personale.
Questo non vuole assolutamente dire che io non mi sia mai concessa a un uomo ma, al contrario, ebbi diverse relazioni, alcune lunghe mentre altre abbastanza brevi, nelle quali mi accorsi però di non essere sempre felice.

Per questo focalizzai la mia attenzione verso l’ambito lavorativo che, al contrario, mi diede, continuando pure oggi, delle soddisfazioni incredibile.
Incontrai Simona, ovvero la lei della mia prima avventura lesbica a Lecce durante un viaggio di lavoro durante il quale ebbi a che fare con una manager in carriera grazie alla quale si prospettava un accordo vantaggioso per la mia azienda.

Arrivai a Lecce col migliore degli auspici: nella mia mente vi fu il pensiero di realizzare un contratto perfetto e di divenire amica con la manager dell’altra impresa, proprio per poter ottenere dei grossi vantaggi.
Incontrai Simona il pomeriggio dopo il mio arrivo nella città e subito notai come la donna, mia coetanea, decise di presentarsi all’appuntamento.
Vestito corto e rosso, scarpe coi tacchi, occhiali da vista, trucco non troppo pesante e capelli lunghi e sciolti che accarezzavano le sue spalle.
Una vera bomba sexy ma al momento non avrei mai immaginato che Simona sarebbe divenuta per me molto più di una semplice partner in affari.
Dopo una breve passeggiata nelle zone antiche della città, Simona iniziò a parlarmi di lavoro ma non sembrò essere molto convinta: i suoi occhi verdi mi fissarono con un modo di fare quasi seduttivo, cosa che mi mise leggermente in imbarazzo.
Mentre discusse alcuni punti del contratto, la mia futura compagna d’avventura mi toccò le mani con grande sensualità: quel semplice toccò riuscì a farmi sentire una grande voglia di saltarle addosso ma pensai che sicuramente, in quel frangente, Simona volesse solamente sentirsi maggiormente vicina a me sotto il profilo umano.
Il contratto venne firmato e noi due brindammo per siglare l’affare quando, improvvisamente, la mia partner mi chiese se avessi avuto piacere di proseguire la serata a casa sua.
Io, che pensai che rifiutare fosse come rovinare l’accordo, non mi tirai indietro e decisi di accontentarla.

 

Giunte a casa sua vidi Simona mettersi a suo agio: la donna si sedette sul divano e mi chiese di fare lo stesso pure io.
Svolta quella semplice azione la donna si avvicinò a me e iniziò ad accarezzarmi, sostenendo di non aver visto una donna adulta bella come me.
Io rimasi quasi impaurita ma quel soffice contatto, aggiunto ai tanti complimenti e parole dolci che la donna decise di usare con me, non fecero altro se non farmi sentire apprezzata e provocarmi un grande piacere.
Simona decise di compiere il suo primo passo verso un rapporto completo, ovvero decise di baciarmi lentamente e con molta delicatezza.
Le sue soffici labbra, la situazione che si venne a creare e il suo dolce sapore scatenarono in me un insieme di sensazioni travolgenti e io, che non ebbi mai avuto esperienze lesbiche, mi ritrovai a consumare il primo rapporto sessuale con una donna.

 

Simona mi fece sdraiare nel suo divano e iniziò a spogliarmi lentamente, toccando le varie zone erogene del mio corpo: dopo avermi levato la camicia, Simona decise di giocare col mio petto sfiorandolo con la bocca fino a scendere verso il pantalone, che venne tolto con molta lentezza, cosa che mi fece impazzire di piacere.
Ero in preda all’eccitazione più intensa che avessi mai provato: quando la mia compagna d’affari iniziò a leccarmi il sesso io a stento riuscii a contenere i miei gemiti di piacere.
Simona fu abbastanza brava a stuzzicare il mio sesso con la lingua e dopo parecchi minuti mi disse che avremmo dovuto cambiare ruoli.
Toccò quindi a me regalarle un piacere paragonabile a quello che lei mi fece provare e io, spinta dall’eccitazione che provai fino a quel momento, sollevai il suo vestito e con immenso piacere notai che la donna non aveva gli indumenti intimi.
Mi fiondai quasi con violenza sul suo sesso, leccandoglielo con tanta foga, facendo godere Simona che spinse il mio volto sulla sua patata completamente rasata, pregandomi di non fermarmi.

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