La mia capa è lesbica

Ero appena uscita dall’ufficio della mia capa Rossella molto infastidita, mi sarei dovuta fermare fino a tardi con lei per correggere alcuni rendiconti sbagliati. Eppure, avrei giurato che fossero cifre corrette, non riuscivo proprio a capacitarmene. Quando ormai l’ultimo dei colleghi era già uscito da un pezzo, sentii la voce autoritaria della boss chiamarmi.

Brutte notizie: gli errori erano molti e gravissimi, a suo dire peccavo di inesperienza e distrazione, Rossella doveva prendere provvedimenti seri, a meno che…la capa si alzò di scatto e si mise in piedi a pochi centimetri dal mio viso, mentre io rimanevo seduta attonita: cominciavo a capire. Anche se non avevo mai avuto esperienze lesbiche, ero sempre stata curiosa di sapere cosa si prova ad affondare la lingua dentro un’altra donna e quando Rossella si sfilò agilmente sia la gonna che le mutandine di pizzo rosso, mettendo la sua passera a mia disposizione, non mi feci certo pregare: avidamente leccai la matura e prorompente capa che con forza spingeva la mia testa ben attaccata ai suoi lombi, tenendomi per i capelli.

D’improvviso mi sentii svestire furiosamente e mi ritrovai presto nuda, con il mio acerbo corpo e le mie minute ma piene tette che furono presto oggetto di voraci leccate e baci da parte della capa, che nel frattempo offriva i suoi pesanti e maturi seni alla mia portata, meravigliosi e goduriosi frutti del piacere, con cui iniziai subito a giocare con frenesia.

In breve mi trovai sdraiata sotto di lei, la bocca dell’una premuta con forza contro la figa dell’altra, fino a quando Rossella non si mise seduta sulla mia faccia, con la mia lingua che continuava imperterrita a leccare; da quella posizione la mia capa sfregava velocemente la mia passera, fino a quando iniziai a squirtare copiosamente; era la prima volta che lo facevo e mi stupii di quanto abbondantemente avessi bagnato il pavimento…

Rossella non era per nulla sazia: non contenta, prese da un cassetto uno grosso strap-on, lo indossò e iniziò a scoparmi da dietro con forza; ero ormai in preda ad un’estasi mai provata prima e raggiunsi assieme a lei un orgasmo potentissimo.

Con nonchalance, in pochi attimi Rossella mi mise alla porta, ancora mezza svestita e con gli abiti in mano; la capa era una predatrice e io solamente una delle tante sprovvedute cadute in trappola, lo sapevo bene, la sua fama la precedeva.

Tuttavia da lì in avanti mi trovo molto spesso a pensare a quella serata e a fantasticare su un secondo intrigante incontro con la mia procace e vogliosa capa…

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